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PRIVACY - LaStampa.it, "Come cambia la sanità ai tempi di Facebook".

LaStampa.it

Come cambia la sanità ai tempi di Facebook
Condividere su social network episodi di malasanità (veri o anche solo vissuti come tali) potrebbe essere un reato. Con l’aiuto di esperti legali vi spieghiamo come evitare l’accusa di diffamazione

(da lastampa.it, di Fabio Di Todaro, sezione: Tecnologia, ed. del 17.03.2017)

La segnalazione di quella che si ritiene essere una errata gestione di un caso clinico viaggia sempre più spesso sui social network: con Facebook a farla da padrone. Sono però in pochi i pazienti, o i loro parenti, a sapere che un simile atteggiamento rischia di configurare un reato. La probabilità risulta tanto più alta quanto più si ricorre a scatti fotografici e video. Questi, una volta immessi nella rete, possono risultare l’elemento in grado di determinare una violazione dei dati personali. Attenzione va posta pure ai criteri di visibilità di un post sulla propria bacheca, tenendo a mente che la portata di un’informazione veicolata attraverso un social network è più ampia di quella garantita da una lettera pubblicata su un quotidiano.  

L’INSIDIA SI CHIAMA DIFFAMAZIONE  
A fare chiarezza sul tema sono gli avvocati del pool «View net Legal». Il loro giudizio, in merito all’opportunità di segnalare disservizi ospedalieri in rete, è abbastanza chiaro:

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PRIVACY - InSaluteNews, "Ospedali e medici sui social network. Ecco cosa si rischia".

Ospedali e medici sui social network. Ecco cosa si rischia. In crescita segnalazioni, commenti, foto e video postati all’insaputa di pazienti e sanitari. Gruppi per la segnalazione di disservizi dei nosocomi: ne nascono 10 al giorno, ma attenzione alle denunce.

(da insalutenews.it, 28 febbraio 2017, di Nicoletta Cocco

Roma, 20 febbraio 2017 – La vicenda dell’ospedale di Nola arrivata su tutti i giornali, in cui una persona ha fotografato pazienti curati per terra per mancanza di posti letto ha scoperchiato un vaso di Pandora: denunce, interviste e la scoperta dell’esistenza di decine di gruppi sui principali social. Sono gruppi segreti o chiusi che hanno lo scopo di raccogliere le segnalazioni sui disservizi delle varie strutture sanitarie italiane.

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PRIVACY - Roma 30.01.2017, Convegno "Big data e Privacy. La nuova geografia dei poteri".

Convegno Big data e privacy - Roma 30.01.2017

Big Data e Privacy. La nuova geografia dei poteri
Convegno organizzato dal Garante per la privacy in occasione della Giornata Europea della protezione dei dati personali 2017

In occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali, l'Autorità Garante promuove un convegno intitolato "Big Data e Privacy. La nuova geografia dei poteri" che si svolgerà a Roma il 30 gennaio nell' Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari. L'appuntamento - che è articolato in tre sessioni e a cui è stato invitato anche l'Avv. Salvatore Frattallone LL.M. - intende essere un momento di approfondimento e confronto sul tema dei Big Data, esaminati in termini di opportunità e rischi per la privacy delle persone in relazione a diversi contesti: il nuovo capitalismo digitale e i nuovi modelli di business, l'impatto dei Big Data sull'organizzazione sociale e i processi decisionali, le prospettive che essi aprono per l'intelligenza artificiale e la genomica. Una riflessione, quella che il convegno si propone, tesa anche a valutare  le conseguenze che l'uso massivo di informazioni personali ha sulla vita democratica e a ribadire l'importanza fondamentale che riveste la protezione dei dati personali come garanzia e presidio di libertà.  
Sul punto, il garante Antonello Soro aveva precisato, in un intervista rilasciata ad Altroconsumo.it in data 
11 maggio 2016, che "servono effettive garanzie e concrete misure di sicurezza". Così infatti il Garante privacy aveva risposto alla domanda "Big Data e privacy dei dati sulla salute: due mondi inconciliabili? Quali rischi?": 

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PRIVACY - Garante, "Se il coniuge chiede la separazione allegando un estratto conto acquisito illecitamente dalla banca".

Garante privacy

Una signora ha chiesto la separazione dal marito, il quale era intestatario di un rapporto di conto corrente bancario e di deposito titoli, avanzando domande di natura patrimoniale (per il mantenimento dei figli) adducendo che la capacità patrimoniale del marito era comprovata anche dall'estratto conto bancario relativo al suddetto rapporto del correntista. Il marito ha appreso dell'e./c. dal ricorso notificatogli dalla moglie, che la moglie mai aveva ricevuto alcuna delega ad operare sul di lui conto corrente. A fronte del reclamo presentato dall'uomo, il garante per la protezione dei dati personali ha avviato  un'indagine. Della consultazione dei "file di log", che avevano registrato l'operazione di consultazione di quel conto in un dato momento, l'accesso a quel conto corrente risaliva a epoca incompatibile con la presenza del titolare del conto in filiale: per le regole che presiedono al cd. "tracciamento degli accessi ai sistemi", i log di tracciamento delle operazioni di inquiry vanno conservati per almeno 24 mesi dalla data di registrazione dell'operazione.

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PRIVACY - Panorama.it "In rosa le vittime del cyberbullismo, la minaccia corre via chat".

Panorama.it

(da Panorama.it, rubrica Salute, ed. 15.11.2016

Roma, 15 nov. (AdnKronos Salute) - 'Bombardamento' di messaggi offensivi tramite sms, in chat o sui social per molestare una persona. Tra i ragazzi che usano il cellulare e internet, il 5,9 % ha denunciato di aver subito ripetutamente azioni di cyberbullismo. E più spesso le vittime sono ragazze: il 7,1% contro il 4,6% dei maschi. "I dati sono allarmanti - spiega l'Avvocato Salvatore Frattallone, penalista - Secondo l’ultimo rapporto Istat siamo di fronte ad epidemia silenziosa, che riguarda ragazzi di età compresa fra i 14 e i 17 anni". I cyberbulli, ricorda in una nota di View Net Legal, spesso sono persone che la vittima ha già conosciuto a scuola o nel proprio quartiere. 

Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat, Ask sono solo alcuni dei social-network utilizzati dalla stragrande maggioranza degli adolescenti. Tuttavia il confine tra un comportamento scherzoso e uno offensivo non è così netto: raramente i giovani si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni nel momento in cui mettono in rete immagini offensive o le inviano agli amici. Di pochi giorni fa è la pubblicazione di 'La nuova guida del Garante per la protezione dei dati personali, per insegnare la privacy e rispettarla a scuola', nel tentativo di responsabilizzare genitori, insegnanti e ragazzi al riguardo. "I comportamenti messi in atto dai cyberbulli sono i più disparati, e vengono attuati tramite internet, cosa che determina una rapida e dilagante diffusione della 'notizia'", ricordano i legali di View Net Legal. Dal dileggio al 'sexting', si tratta però di "comportamenti che rappresentano un vero e proprio reato", concludono i legali. 

vedi anche, sullo stesso tema, i seguenti link:

www.lasicilia.it

www.medisalute.it

www.healthdesk.it

www.mattinopadova.it

 

 

 

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