Privacy

PRIVACY - Assenteismo, esposto e diritto d'accesso.

T.A.R. Lazio, Sez. II-ter, Sent. 05.10/01.12.2011 n° 9469

Può il Comune opporre un legittimo rifiuto all'accesso agli atti chiesto da un lavoratore, a cui era stato contestata un'assenza durante lo stato di malattia, con conseguente sospensione dal lavoro?
Il lavoratore aveva, nella fattispecie, chiesto invano alla p.a. che gli fosse consegnata copia dell'esposto contro di lui sporto da taluno, senza dover subire l'oscuramento di alcune sue parti determinanti (presumibilmente data, nome e firma dell'autore della segnalazione e protocollo del ricevimento dell'esposto), al fine di difendersi in sede disciplinare e di valutare se sporgere denuncia per la calunnia subita.
Il Tar Lazio, nel decidere, ha richiamato, da un lato, il principio per cui l'accesso è la regola, mentre l'impedimento al suo esercizio ne è l'eccezione e, dall'altro, che compete esclusivamente allo Stato, non più agli enti locali, garantire uniformemente su tutto il territorio nazionale il diritto d'accesso.

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PRIVACY - Banche e accesso dell'erede ai dati del de cuius.

Registro dei provvedimenti n° 372 11.10.11

L'erede di una persona che era stata intestataria di vari rapporti bancari chiese a un istituto di credito la comunicazione in forma intelligibile dei dati personali del de cuius, contenuti nella documentazione contrattuale e contabile riferita a conti correnti, titoli, libretti di risparmio, cassette di sicurezza e rapporti, nessuno escluso, intestati al suo dante causa, allo scopo di ricostruire l'asse ereditario e tutelare i diritti successori eventualmente lesi.
Il Garante privacy ha ordinato alla banca di comunicare all'interessato i dati contenuti nelle movimentazioni contabili dallo stesso indicate, ove già non resi allo stesso noti.
Il Garante ha poi colto l'occasione per evidenziare tre aspetti:
- in forza dell'art. 9, co. 3, del T.U. privacy

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PRIVACY - Accesso ai dati sanitari altrui e delega al consenso al trattamento

Corte Cost., Sent. 21.03.2011 n° 94

La Consulta, investita della questione di legittimità costituzionale della legge della regione Liguria in materia contro le discriminazioni sessuali, ha riconosciuto la liceità della delega a terzi finalizzata (soltanto) a ricevere, dagli operatori di strutture pubbliche e private socio-assistenziali, le comunicazioni in ordine allo stato di salute del paziente maggiorenne delegante, per far fronte a ogni esigenza assistenziale e psicologica del designante.
La Corte Costituzionale,
nella fattispecie, ha escluso fenomeni di rappresentanza, precisando che la norma regionale che consente tale delega (art. 8, co. 2) non comprende affatto «la possibilità di delegare ad altra persona il consenso ad un determinato trattamento sanitario» da parte di strutture di ricovero e cura: per i Giudici costituzionali tale previsione costituisce soltanto esplicazione, in ambito sanitario locale, di un diritto della personalità, in ossequio a quanto previsto a livello nazionale dal combinato disposto degli art. 7 e 9 D.L.vo n° 196/03

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PRIVACY - Sistema biometrico con impronte digitali e notifica al Garante

L'unica modalità di trattamento dei dati personali di tipo biometrico, secondo le Linee Guida del Garante, è quella della cifratura delle informazioni biometriche su un supporto posto nell'esclusiva disponibilità dell'interessato.
La mancata costituzione di un archivio centralizzato contenente altrui impronte digitali e la conversione di queste ultime in un dato numerico (template) memorizzato su un supporto posto nell'esclusiva disponibilità del lavoratore non escludono gli obblighi di notificazione di inizio del trattamento al Garante, atteso che la nozione di trattamento di dati personali, rilevante ai fini dell'art. 4 lett. a) cod. priv. e dell'art. 37 cod. priv. (con riferimento all'obbligo di notifica al Garante), è integrata anche da una mera attività di raccolta ed elaborazione temporanea dei dati, senza che sia necessaria la memorizzazione delle impronte digitali costituenti i dati biometrici trattati.

TRIBUNALE DI PRATO, SENTENZA 19.09.2011

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE DI PRATO
SEZIONE CIVILE

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PRIVACY - Diritto all'oblio e archivi storici on line dei quotidiani.

Registro dei provvedimenti n° 247 del 24.06.2011 [doc. web n. 1832491]

Nel caso di dati personali reperibili nei siti on line e negli archivi storici on line dei quotidiani, il Garante Privacy ribadisce che è necessario tutelare il diritto dell'interessato a non essere più ricordato pubblicamente, anche a distanza di anni (cd. diritto all'oblio; art. 11, comma 1, lett. e) del Codice). A tal fine, è necessario che gli editori delle testate giornalistiche on line adottino misure tecniche idonee ad evitare che le generalità dell'interessato siano rinvenibili attraverso l'utilizzo di motori di ricerca generalisti.
Il Garante, a conferma del costante orientamento (cfr. Provv. n° 1701524 del 14.01.10; Provv. n° 1734499 del 03.06.10; Provv. n° 1734973 del 16.06.10), ha così individuato siffatte misure: 1) compilazione del file robots.txt previsto dal "Robots Exclusion Protocol", associato a 2) inserimento del codice "Robots Meta tag" ossia del c.d. metatag no index; 3) comunicazione dell'interdizione di indicizzazione a tutti i motori di ricerca generalisti (quali, ad esempio, Google, Virgilio, Yahoo, etc.).

Provvedimento del 24.06.2011

Registro dei provvedimenti n° 247 del 24.06.2011 [doc. web n. 1832491]
IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI 

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