Internazionale

INTERNATIONAL TRADE - "Beni duali: sulle ragioni dei controlli all'esportazione".

Expor Controls

ANALISI DELLE NECESSITA’ DEGLI EXPORT CONTROLS E DI POLITICHE RESTRITTIVE SUI BENI DUALI. 

 

Il mercato globale è diventato oggigiorno sempre più competitivo e complesso. Il ruolo dell'Avvocato nelle operazionii cross-border è fondamentale, per un'impresa che voglia strategicamente operare con efficacia sui mercati internazionali.  
In particolare, i fattori che di più influiscono sul cambiamento vanno ravvisati nelle tensioni geopolitiche, nell’esistenza di focolai di guerra che interessano aree rilevanti del pianeta, nell’aumento dell’attività terroristica e nel riciclaggio che la foraggia, nella tendenza di alcuni Stati cosiddetti 'canaglia' di cercare di produrre armi nucleari e chimico-biologiche, nello sviluppo ciclopico dell’high-tech, che viaggia di pari passo purtroppo con la vulnerabilità dei sistemi informatici telematici. Di qui un irreversibile cambiamento: 

sempre più Paesi adottano legislazioni volte a introdurre misure di controllo degli scambi internazionali. E il commercio internazionale non è più lo stesso. Perché i rischi sono assai maggiori dei benefici. 
La Carta delle Nazioni Unite attribuisce, da un lato, al Consiglio di Sicurezza il potere di decidere misure restrittive nel caso in cui vi siano minacce alla pace e alla sicurezza internazionale. Gli Stati Uniti, d’altro lato,  impongono sanzioni sulla base di atti legislativi tesi ad attuare interventi di politica estera per finalità di sicurezza nazionale, ma agendo In forza del principio di extraterritorialità che consente alle autorità statunitensi di controllare tutte le movimentazioni di beni e tecnologie americane in qualunque parte del mondo.
A sua volta anche il Consiglio UE - sulla base dell’art. 215 del T.F.U.E.) ha il potere di decidere misure restrittive nell'ambito della politica estera e di sicurezza del Paesi dell’Unione (PESC), recepiti e applicati mediante l'imposizione di sanzioni, embarghi e restrizioni internazionali. Anzi, negli ultimi anni sono state varate interruzioni o riduzioni, parziali o totali, delle relazioni economiche e finanziarie dell'UE con uno o più Paesi terzi anche a prescindere dal costituire attuazione di risoluzioni vincolanti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Prima ancora che gli strumenti di natura diplomatica, spesso la leva economica incide nell’assetto interno degli Stati, influendo sull’attività politica, sul rispetto dei diritti umani, sulle violazioni del diritto internazionale o sulla tutela dei principi democratici poste in essere da  governi di Paesi terzi, da entità statali o addirittura da persone fisiche o giuridiche contro cui si scagliano gli strali dell’Unione o degli States, solo talvolta a carattere multilaterale, o dello stesso ONU.
Le conseguenze operano sia sul piano di relazioni commerciali specifiche, sia su divieti di carattere generale tesi a inibire l’importazione o l’esportazione di beni e servizi, ad applicare restrizioni finanziarie o determinati embarghi sulle armi e pezzi d’arma o su prodotti ad essi connessi, o anche solo a impedire l’accesso di determinate persone in un territorio attraverso politiche limitative del visto d’ingresso o di permessi di viaggio, a seconda dei casi.
Le aziende e le persone devono perciò attenersi alle prescrizioni - nazionali, comunitari e internazionali - rispettandole sotto la comminatoria di aspre sanzioni amministrative, penali e reputazionali.
Ecco perché è stato redatto un catalogo dei prodotti duali, contenuto nel regolamento CE 428/2009 (che viene sistematicamente aggiornato), così da includere oltre alle merci e ai servizi, anche il software e le applicazioni tecnologiche che possono avere un uso sia civile che militare, ancorché si tratti di beni che non abbiano di per sé un potenziale utilizzo esplosivo o che possano finire con l’essere comunque impiegate nella fabbricazione di armi nucleari o di altri congegni esplosivi nucleari. Se dunque, le barriere al commercio verso individui, in relazione a specifiche merci oppure a particolari Paesi, e le restrizioni sulle transazioni finanziarie restano le tipiche forme di embargo e di restrizione internazionale, sempre più spesso si assiste a norme che proibiscono le esportazioni in assenza di licenza o che presuppongono un controllo dei beni e dei servizi comprendente persino i componenti, le parti di ricambio, la classificazione dei dati tecnici d’una apparecchiatura 
ed anche i disegni, gli schizzi, i manuali, e-mail, l’assistenza tecnica (resa anche in forma orale, telefonica o fornita tramite messaggi telematici, che nell’era del cloud computing genera flussi immateriali d’informazioni che varcano le frontiere mettendo a repentaglio la sicurezza interna delle Nazioni e delle loro imprese) e la sicurezza fisica e IT dei prodotti e, in ultima analisi, la c.d. I.T.T. (Intangible Technology Transfers), che coinvolge produttori, dipendenti, clienti, venditori, partners, brokers, distributori, spedizionieri e consulenti a tutti i livelli.
Ecco perché il commercio internazionale è cambiato. Non si può più prescindere di poter disporre di tutte le conoscenze relative alle specifiche disposizioni sugli embarghi e sulle restrizioni vigenti. Gli imprenditori che vogliono aprirsi ai mercati esteri, oltre ad avere di mira il guadagno che può loro derivare dall'attività commerciale, devono oggi preoccuparsi che essa sia svolta in modo legittimo, così da da contemperare la legalità con le singole attività commerciale volute e richiedendo pertanto, per tempo le eventuali autorizzazioni alle Autorità preposte.
La consulenza dell’esperto legale di dual-use e di export controls dev’essere richiesta preventivamente ed è irrinunciabile, per fare business in sicurezza

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