Investigazioni

INVESTIGAZIONE PRIV. - MP, stretta sulla vigilanza privata, serviranno certificazioni indipendenti.

(da mondoprofessionisti.it, newsletter n° 196 del 10.11.2014, da "Focus su...", di Salvatore Frattallone, Partner del network View net Legal)

Il 03.09.2014 scorso è entrata in vigore la norma regolamentare che impone la nuova forma di certificazione a tutta la vigilanza privata, dando così attuazione alla previsione contenuta nell’art. 260-ter, co. 1, del regolamento d’esecuzione del t.u.l.p.s. Ma tra un anno, verosimilmente, per gli i.v.p. cominceranno a fioccare sospensioni e revoche delle licenze prefettizie ex artt. 134 t.u.l.p.s. e 249 e ss. del relativo regolamento d’esecuzione, a causa del mancato o dell’insufficiente adeguamento alla certificazione stabilita dalle rigorose normative europee, per irregolarità o, persino, a cagione dell’eventuale falsità delle certificazioni di qualità e conformità esibite ai Prefetti. Con il D.M. n° 115 del 04.06.14 il Ministero dell'Interno ha rivoluzionato il settore, stabilendo le regole - caratteristiche e requisiti di certificazione - cui gli istituti di vigilanza privata dovranno assoggettarsi, per poter continuare ad operare in Italia. La conformità dei servizi, degli impianti e dei professionisti della sicurezza, dunque, sono cambiate repentinamente, costringendo le circa 800 aziende del comparto a scegliere, entro breve, se abbandonare il settore della sicurezza sussidiaria o se, per sopravvivere, cercare di ottenere il certificato indipendente di conformità. Compiuti gli accertamenti preliminari presso l’i.v.p. e attestata la sua conformità,

anche per ciò che riguarda il progetto e la  c.d. capacità tecnica di cui al D.M. Interno n° 269 del 01.12.10), il nuovo certificato dotato del marchio Accredia avrà durata triennale e richiederà verifiche ulteriori di sorveglianza alla scadenza d’ogni anno, anche senza preavviso, l’ultima delle quali finalizzata al rinnovo della certificazione, ove permangano i presupposti per il rilascio. Una fase transitoria - articolata in due step - è stata stabilita per l'adeguamento delle certificazioni già in essere e per consentire gli accreditamenti: I] gli i.v.p. già autorizzati dovranno depositare la nuova certificazione in prefettura entro la data del 03.09.15; II] gli i.v.p. addirittura già certificati (ma soltanto alla stregua della meno stringente norma nazionale UNI-11068) disporranno di un maggior lasso di tempo per effettuare l’adeguamento (alla norma EN-50518), essendo tenuti a depositare in prefettura entro la data del 03.09.2017 il relativo certificato ottenuto tramite l’organismo indipendente di certificazione.
L'organismo indipendente deve risultare esente da sanzioni amministrative irrogate in forza del D.L.vo n° 231/01; deve dichiararsi non incompatibile (stante l’assenza di vincoli parentali con l’i.v.p. verificato); deve impiegare personale adeguatamente formato (in base a corsi su UNI 10891, UNI 11068 e UNI 10459 e EN50518); dev'essere stato accreditato: a) per istituti e servizi di vigilanza e dotazioni tecniche, ai sensi della UNI CEI EN ISO/IEC 17065; b) per centrali operative e telesorveglianza, ai sensi della UNI CEI EN ISO/IEC 17065; c) per professionisti della security aziendale, ai sensi della UNI CEI EN ISO/IEC 17024. Dunque, siffatto organismo di certificazione indipendente controllerà la sussistenza dei requisiti in capo agli i.v.p. E dovrà anche segnalare al ministero le criticità rilevate presso gli i.v.p. in sede di verifica documentale, organizzativa e gestionale, per l'adozione di eventuali contromisure di competenza prefettizia. Ma chi controllerà il controllore?
Questo compito spetta ad Accredia, ente statale designato dal Governo il 22.12.09 e considerato servizio di pubblica autorità. Sarà quest’ultimo, infatti,  l’unico ente in Italia abilitato (alla stregua del regolamento del Parlamento EU e del Consiglio n° 765 del 09.07.08, concernente l'accreditamento e la vigilanza del mercato in tutti i Paesi comunitari) può svolgere l’attività di accreditamento per gli attestatori degli i.v.p. ivi operanti: attribuirà le autorizzazioni a certificare ad università, a centri di ricerca, a laboratori e ad altri organismi tecnici anche privati (potenzialmente circa 60), come pure vaglierà gli accrediti di eventuali certificatori stranieri. Oltralpe vi sono infatti rinomati organismi di certificazione nel settore vigilanza (particolarmente quotati quelli germanici), ma le conformità (dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard di riferimento) potranno venire legittimamente attestate solamente dagli organismi di certificazione che abbiamo ottenuto il previo accreditamento nel BelPaese, ove non operanti gli accordi sul mutuo riconoscimento tra Stati dell’UE.
Il Capo della Polizia, dal canto suo, ha diramato la Circolare 11.09.14 prot. n° 557/PAS/U/015128/10089.D(1) REG.2, con cui s’é precisato, tra l’altro, innanzitutto il profilo della sospensione e della revoca del riconoscimento statale, tramite Accredia, quale organismo di certificazione indipendente di qualità; in secondo luogo, il ministero dell’Interno ha fissato la competenza del Dipartimento di P.S. per ciò che attiene l’istituzione e la tenuta dell’elenco degli organismi di certificazione indipendente (che sarà consultabile sul sito www.poliziadistato.it). Infine, è stato chiarito che l’attività di controllo sugli o.i.q. è stata demandata al Comitato Tecnico ex art. 260-ter del regolamento d’esecuzione del t.u.l.p.s. (avente composizione mista, ovverosia non solo interministeriale, dovendovi far parte anche tre esperti che potranno essere estranei alla p.a.), mentre sugli i.v.p. l’autorità di p.s. potrà vigilare anche per il tramite di questure, ispettorati del lavoro, enti previdenziali e assistenziali, etc. Sul tema, lo scorso 06.11.14, si è tenuto a Roma un importante convegno dedicato a «La certificazione degli istituti di vigilanza privata: perché, ma soprattutto, come e quando?», cui ha partecipato anche l’Avv. Salvatore Frattallone. Ai lavori, curati dal Dott. Andrea Menegazzi e dal Dott. Marco Stratta, rispettivamente Presidente e Segretario Generale A.N.I.V.P., sono intervenuti il Viceprefetto Dott. Castrese De Rosa (Direttore dell’Ufficio per gli Affari della Polizia Amministrativa e Sociale), il Sostituto Commissario P.S. Dott. Vincenzo Acunzo (Coordinatore dell’Unità Organizzativa per la Vigilanza Privata presso il Ministero dell’Interno).
Per la vigilanza privata - che conta oltre 1.200 istituti e circa 66.000 dipendenti (fonte: osservatorio A.SS.I.V. sulla sicurezza sussidiaria e complementare) - restare sul mercato sarà un’ardua impresa. La qualità dei servizi di sicurezza privata è destinata a crescere. E a costare ancor di più. 

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